salute e medicina

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La conquista delle profondità dei mari non sono più un sogno per i diabetici, grazie all' associazione Diabete Sommerso Onlus che ha organizzato dal 23 al 30 giugno a Genova un corso di subacquea proprio per persone con diate di tipo 1. A partecipare al 'campo scuola sub' saranno una quindicina di diabetici tra i 15 e i 65 che saranno seguiti oltre che dagli istruttori subacquei esperti di diabete anche da un'equipe medica composta da diabetologi, dietisti e psicologici.


L'evento, che fa tappa per la prima volta in Liguria, si avvale della collaborazione anche di Diving Corderia Nazionale e Ypsomed Italia. I partecipanti si cimenteranno prima nella piscina di San Fruttuoso e poi, acquisite le giuste nozioni e tecniche e teoriche, in mare, potendo così acquisire il brevetto di sub di primo livello. Ovviamente, per poter immergersi serve un'adeguata preparazione fisica, oltre che uno stretto monitoraggio dei lavori della glicemia e un'opportuna dieta alimentare. Proprio per queste ragioni, durante tutto il corso, fatto anche di sessione di lezione in aula, i partecipanti saranno seguiti da esperti, che spiegheranno loro come adattare la terapia all'alimentazione in funzione dei valori glicemici riscontrati. "I partecipanti al corso sono persone con diabete tipo 1, ma noi cerchiamo di coinvolgere anche amici e familiari - spiega Valentina Visconti - presidente di Diabete Sommerso Onlus -. Il sistema di coppia è uno dei principi fondamentali della subacquea e il 'buddy' (compagno di immersioni) di una persona con diabete deve essere a conoscenza delle sue particolari necessità". Lo sport diventa così una maniera per conoscere meglio la propria malattia. "Per praticare la subacquea in sicurezza, le persone con diabete devono seguire un addestramento specifico - spiega Giovanni Careddu, medico diabetologo della Asl3 e presidente del comitato scientifico dell'associazione - lo scopo primario è evitare ipo e iperglicemie, ma le tecniche che si apprendono durante il campo scuola si portano poi nella vita di tutti i giorni, con ottime ripercussioni sul compenso metabolico e sulla qualità di vita".