salute e medicina

Dalle 10 alle 19 in piazza Matteotti anche screening gratuiti
3 minuti e 31 secondi di lettura
Pericolose e potenzialmente invalidanti, subdole e molto diffuse ma ancora troppo spesso sottovalutate. Sono le malattie reumatiche, oltre 150 diverse patologie che interessano l’apparato muscolo-scheletrico e che colpiscono più di 5 milioni di italiani.

Per aumentare il livello di conoscenza e consapevolezza su queste patologie arriva a Genova la seconda edizione della campagna nazionale #ReumaDays.

Oggi e domani, dalle 10 alle 18, gli specialisti della società italiana di reumatologia (SIR) coordinati dalla clinica reumatologica del DIMI-Università di Genova, IRCCS Policlinico San Martino, saranno in piazza Matteotti presso uno speciale info-point nel quale spiegheranno come giocare d’anticipo contro malattie molto serie come artrite reumatoide, sclerosi sistemica, spondilite, artrite psoriasica, lupus eritematoso sistemico, vasculiti, osteoporosi e reumatismi extra-articolari. Verrà distribuito l’opuscolo “Come prevenire e affrontare le malattie reumatiche” e altro materiale informativo. Durante l’evento sarà attivo uno “sportello tecnico” a cui ci si potrà rivolgere per informazioni e chiarimenti su qualsiasi procedura, trattamento o curiosità scientifica riguardante le patologie reumatiche o le terapie più moderne. Sarà inoltre possibile effettuare, a titolo gratuito, esami di screening diagnostici di densitometria ossea (osteoporosi) e videocapillaroscopia (Fenomeno di Raynaud/mano fredda e sclerosi sistemica).

La tappa ligure di #ReumaDays vede la partecipazione dei volontari delle associazioni ANMAR, (Associazione Nazionale Malati Reumatici) e ALMAR (Associazione Ligure Malati Reumatici). L’intera campagna itinerante ha ottenuto il patrocinio del Ministero della Salute, di EULAR (European League Against Rheumatism) e della Rete Città Sane OMS, la rete dei Comuni italiani che promuovono la salute, riconosciuta dall'Organizzazione Mondiale della Sanità.

"Nonostante siano sempre più diffuse, ben il 15% dei cittadini italiani non ha mai sentito parlare di queste patologie - afferma il prof. Maurizio Cutolo, direttore della clinica reumatologica del DIMI-Università di Genova, Ospedale Policlinico San Martino -. Più del 90% crede erroneamente che siano dei semplici dolori provocati dall’invecchiamento o dal clima. In realtà, sono malattie che, oltre che minare seriamente la qualità della vita, possono, in alcuni casi, essere fatali. Soprattutto se non vengono curate in modo tempestivo ed adeguato. Grazie alle nuove e sensibili tecniche diagnostiche e quindi alle specifiche terapie si può frequentemente garantire la remissione di molte delle malattie reumatiche, favorendo, quindi, un ritorno ad una vita normale. Tuttavia, in troppi casi, siamo ancora costretti a intervenire quando è già tardi e le cure risultano così meno efficaci”.

La SIR ha perciò deciso di “scendere in piazza”, per il secondo anno di fila, in 11 città italiane per porre l’accento sui campanelli d’allarme da non trascurare. “Gonfiore e dolore articolare, dolori muscolari persistenti, stancabilità, rigidità osteoarticolare e lombalgia, mani che cambiano di colore con il freddo, secchezza oculare sono sintomi che spesso si manifestano in corso di malattia reumatica - aggiunge Cutolo -. Chi ne soffre deve, quindi, rivolgersi tempestivamente al suo medico di famiglia che valuterà se consultare lo specialista reumatologo”.

“Il contrasto alle malattie reumatologiche passa anche dagli stili di vita sani - aggiunge la dott.ssa Sabrina Paolino, delegato regionale SIR per la Liguria -. Come prima cosa va tenuto sempre sotto controllo il peso corporeo perché i chili di troppo causano un sovraccarico delle articolazioni e a lungo andare possono danneggiarle. Un altro fattore di rischio estremamente pericoloso è il fumo. Durante questo tour spiegheremo anche le regole del benessere che devono essere sempre seguite a partire dall’adolescenza e poi proseguire fino alla terza età”.

“Con questa iniziativa vogliamo inoltre promuovere e rilanciare, su tutto il territorio nazionale, la nostra specialità reumatologica, non solo in ambito medico, ma anche per ciò che attiene le attività dei professionisti sanitari e in particolar modo dell’area infermieristica - sostiene il prof. Cutolo -. Il reumatologo e tutti i professionisti che ruotano attorno al malato sono figure che devono essere maggiormente incentivate e valorizzate all’interno del sistema sanitario, al fine di far fronte alle sfide che dovremo affrontare nei prossimi anni per migliorare la prognosi e la qualità di vita dei malati”.