porti e logistica

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Centinaia di metri di tubi che passano sotto i piedi delle persone, sotto le loro case, sotto l’alvep dei fiumi, sotto i campi di patate e cavoli: a Fegino, in Valpolcevera, si convive da anni con la realtà dei depositi Iplom e della invisibile via degli idrocarburi, diventata fin troppo visibile il 17 aprile del 2016 quando un fiume nero è sgorgato da una roccia del bosco vicino all’abitato, in via Pianego, per lo scoppio di un tubo e ha tinto di nero e paura le acque del rio Fegino e poi del Polcevera, causando un disastro ambientale che stava per sconfinare nel mare francese (“Fu la più grande sfida per me” ricordó l’ammiraglio Pettorino salutando Genova).

Oggi, a quasi tre anni dal fattaccio, “la bonifica è considerata chiusa” spiega il presidente del Municipio Valpolcevera, Federico Romeo, “anche se ci sarà un monitoraggio ancora per tre anni”’gli fa eco la pasionaria del quartiere, Antonella Marras. Sembra non aver pace, il rio Fegino, per passare sotto il quale Iplom spende una manciata di spiccioli, poco più di mille euro all’anno. Devono iniziare i lavori, attesi dagli abitanti, di messa in sicurezza del fiume, tramite l’abbassamento dell’alveo, che significa sposare i tubi da dove sono in altra sede.

E qui si apre un nuovo capitolo della vicenda: dove andranno? “Una parte, quelli che costeggiano la strada proncipale, verranno spostati dentro la Iplom, e questo è positivo - spiega Marras - e poi spunteranno nella seconda curvona che porta in via Borzoli, proseguiranno sopra la galleria della ferrovia e nei campi coltivati, sbucheranno nel posteggio della piscina di Lago Figoi e poi nel versante verde fino al rio Pianego, dove oggi ci sono i lavori di Iplom per la messa in sicurezza del versante franoso, vicino al luogo dello scoppio del tubo. A preoccupare é soprattutto il passaggio sopra la ferrovia della linea ferroviaria per Tortona - spiega Marras - e sotto il parcheggio di Lago Figoi.

“Il Ministero ha trasmesso il piano di Iplom al Comune - spiega Romeo - ma noi vogliamo dire la nostra. In consiglio di Municipio ha sospeso il giudizio in attesa di conoscere i particolari del progetto. Il quartiere deve aver voce in capitolo, e i cittadini devono essere informati. Quindi pretendo un consiglio pubblico con gli assessori competenti del Comune, perché vogliamo risposte”. Risposte che, rivela con amarezza Romeo, spesso non arrivano quando chiediamo lumi sullo stato dei tubi e la loro manutenzione...