cronaca

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Omicidio a Davagna, paese alle spalle di Genova. La vittima è una donna di 46 anni, Barbara Carbone, genovese; il suo corpo è stato trovato semicarbonizzato all'interno di un piccolo edificio. Secondo i rilievi dei carabinieri sarebbe stata uccisa da tre colpi d'ascia. L'arma è stata ritrovata dai carabinieri non distante dal luogo del delitto. La donna sarebbe stata aggredita nel giardino della casa e quindi trascinata all'interno dove l'aggressore avrebbe cercato di bruciare il cadavere per occultarlo.

L'allarme è stato dato intorno alle 9 del mattino dai vicini di casa che hanno notato del fumo uscire dalla casa di Remo Carbone (non c'è nessuna parentela tra i due) che soffre di problemi psichici e che la donna assisteva.

L'uomo è stato immediatamente fermato e al termine dell'interrogatorio che è durato circa due ore l'uomo è stato accusato dell'omicidio volontario aggravato di Barbara Carbone e arrestato.

I carabinieri hanno sentito il marito della donna che ha confermato che ieri sera la moglie, dopo aver mangiato una pizza insieme a lui, era andata a casa di Carbone per portargli delle medicine. "Era una benefattrice. Si occupava sempre delle persone in difficoltà, portando da mangiare e le medicine a chi non si poteva muovere. E' una cosa terribile quella che le è successa". Lo ha detto uno dei vicini di casa che conosceva la donna. Il corpo della donna è stato inviato all'obitorio dove sarà eseguita l'autopsia.

Remo Carbone, l'ex muratore sottoposto a fermo di pg per l'omicidio di Barbara Carbone, ancora sotto interrogatorio, nega di esserne l'autore. L'uomo, assistito da un legale del foro di Genova, è sotto interrogatorio da stamani, da quando cioè è stato trovato al bar di Bargagli, un paese poco distante dal luogo dove è stata massacrata la donna.