cronaca

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 “Mio figlio è un bambino normale anche se sul certificato di nascita c’è scritto che è nato sul Ponte Morandi, ma mi fa molto piacere che sia visto come un simbolo di speranza e rinascita per la città”, sono queste le parole di papà Kevin, autore di uno dei racconti pubblicati nella raccolta “Quella volta sul ponte”. Luca Bizzarri, ideatore dell’iniziativa, aveva proprio letto la sua storia ad un mese dal crollo.

E adesso la raccolta è stata pubblicata ed è diventata anche una esposizione visitabile nello spazio aperto di Palazzo Ducale. Questo perché in tantissimi hanno sposato l’idea lanciata da Bizzarri sui social: quello di raccontare una volta delle tante volte su quel ponte. Sono arrivati oltre 500 racconti e 98 di questi sono stati selezionati per il libro. “Mi emoziona vedere come in tanti avessero bisogno di condividere un’esperienza in comune e si capisce che cosa quel ponte abbia significato per tutti noi, commenta Kevin. “E sicuramente tra qualche anno percorrerò il nuovo ponte con i miei figli e gli racconterò queste storie”. 

L’esposizione ha consentito di dare spazio e vita a tutti i racconti e sarà aperta fino al 3 gennaio. Nel cortile di Palazzo Ducale è stata realizzata da Domus una installazione con una foto del ponte appena inaugurato e alcune parole tratte proprio dai racconti. “Credo che sia un posto dove riflettere e poi ripartire, senza dimenticare”, commenta Luca Bizzarri. “Il libro è acquistabile in pochissime zone scelte, alcune librerie vicino al Ponte Morandi, ma soprattutto qui a Palazzo Ducale. Non ho voluto che fosse acquistabile online perché credo che in questo momento si debba venire a Genova, vedere Genova, visitare Genova. Chi vorrà aiutarci potrà prima passare a salutare la città e poi comprare il libro”.

Il ricavato dalla vendita del libro servirà per la realizzazione della stanza multisensoriale presso la Scuola primaria di Teglia, istituto del piccolo Samuele. “È un istituto che ha fatto tanto per andare avanti, per accudire i bambini di fronte ad un banco che non c’è più”, spiega Ilaria Cavo, assessore alla formazione.