cultura

Cast d'eccezione per l'opera di Marco Tutino
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Al Teatro Carlo Felice è il giorno del debutto in prima assoluta di 'Miseria e nobiltà', opera del maestro Marco Tutino ispirata al film del 1954 che vedeva Totò protagonista nalla parte di Felice Sciosciammocca. L'appuntamento è alle 20.30 al Teatro Carlo Felice di Genova. Si tratta di un'opera commssionata dallo stesso teatro genovese, un evento raro nel panorama culturale italiano. Era infatti dal  1892 che il Carlo Felice non commissionava un'opera. 



Opera in due atti liberamente tratta dall’omonima commedia di Eduardo Scarpetta commissionata dal Teatro Carlo Felice su libretto di Luca Rossi e Fabio Ceresa.

"Nel 2015 il teatro ha commissionato 'Miseria e nobiltà' a Tutino - ha detto il Sovrintendente del Teatro Carlo Felice Maurizio Roi - Era dal 'Colombo' di Franchetti del 1892 che non succedeva. Il nostro teatro vuole produrre idee, generare nuovo pubblico. Il 2015 da questo punto di vista ha segnato una svolta".

"Spesso - ha detto la regista Rosetta Cucchi - lavoriamo con compositori e librettisti morti senza poter chiedere il perché di tante scelte. In questo caso ho avuto la fortuna di vivere una collaborazione anche difficile ma molto creativa".


L’opera comica è un genere poco frequentato dai compositori contemporanei. La sfida di Marco Tutino, con Miseria e nobiltà, è riallacciarsi a questa tradizione, tutta italiana, adeguandola ai tempi. La scelta del soggetto è caduta su un classico della comicità napoletana (Napoli, dove l’opera buffa è nata), la commedia di Eduardo Scarpetta Miseria e nobiltà (1887), portata al cinema, con grande successo, da Mario Mattioli nel 1954, protagonisti Totò e Sophia Loren.


Chi ama la commedia originale e la pellicola ne ritroverà gli equivoci e il clima da farsa, ma anche qualcosa di diverso: meno personaggi-maschere, più psicologia e un contesto politico e culturale più definito (l’azione è stata spostata nel 1946, nei giorni del referendum tra monarchia e repubblica). Perché, come osserva giustamente Tutino, anche il nostro gusto comico è cambiato: «Il nostro sguardo è ormai irrimediabilmente influenzato e corrotto dalla varietà dei generi di spettacolo leggero che da più di cento anni hanno cambiato profondamente le nostre esigenze e aspettative: chi ha conosciuto Falstaff, l’operetta, il musical, Nino Rota, Totò, Mel Brooks, e così via fino a Maurizio Crozza, non si accontenterà più dei meccanismi teatrali e del linguaggio di Rossini e Donizetti, seppure sublimi e unici. La comicità e la leggerezza oggi saranno inevitabilmente sempre venate di turbamenti e ombre, e disposte a negare se stesse in ogni momento».

La direzione dell’Orchestra del Teatro Carlo Felice è affidata all’abile bacchetta di Francesco Cilluffo, la regia è firmata da Rosetta Cucchi, le scene sono state realizzate da Tiziano Santi, i costumi sono curati da Gianluca Falaschi e le luci sono di Luciano Novelli. Il nuovo allestimento è stato realizzato dalla Fondazione Teatro Carlo Felice in coproduzione con il Teatro Verdi di Salerno.

Il cast è composto da Valentina Mastrangelo, che interpreta Bettina, Francesca Sartorato sarà Peppiniello, Martina Belli Gemma, Fabrizio Paesano Eugenio, Nicola Pamio il Contadino/Cameriere, Alessandro Luongo Felice Sciosciammocca, Alfonso Antoniozzi vestirà i panni di Don Gaetano e Andrea Concetti sarà Ottavio.


L'opera andrà in scena anche domenica 27 febbraio alle 15,30, martedì 27 alle 15.30 e giovedì primo marzo alle 20.30.