cronaca

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“Il primo pensiero oggi va alle vittime che hanno perso la vita, poi alle persone che lavorano all’interno del cantiere. Facciamo quello che possiamo, oggi passerò la giornata al centro civico”, così commenta Elisabetta all’uscita di casa, una delle persone che oggi per l'intera deve lasciare la propria abitazione per l'oerazione di abbattimento delle pile del lato est di ponte Morandi. “Questa notte non ho dormito, ma se questa sera mi fanno rientrare a casa sono già contenta”.


E l’amica Paola: “Sono un po’ preoccupata per come pulire le polveri che si depositeranno sul balcone. È da agosto che stiamo in questa situazione di tensione”. E pensando al risveglio senza il ponte: “Io l’ho visto nascere e crescere, adesso lo vedrò anche cadere”.

Diverso invece l'atteggiamento di Tommaso, anche lui evacuato: "Oggi starò qui mi guardo il ponte quando viene giù. Starò in giro a vedere la situazione. Anche se non mangio non mi interessa, io invece voglio vedere se tutto va bene. Vedere i palazzi che oggi non ci sono più è stata una sensazione incredibile".


“Io ho deciso di lasciare casa oggi soprattutto per la tristezza di questo momento: stare in casa chiusa a guardare il ponte che viene giù non mi sembrava il caso”, spiega Antonella che vive nei 400 metri e poteva scegliere se restare a casa con le persiane chiuse. “Oggi voglio staccarmi da tutto e intanto mandare un abbraccio ai familiari delle vittime”.