sport

Preoccupano le tifoserie colluse con la criminalità organizzata
1 minuto e 1 secondo di lettura
Irrobustire il provvedimento del Daspo, introdurre il reato di bagarinaggio, inasprire le sanzioni della giustizia sportiva nei casi di match fixing e di collusioni con la mafia, introdurre le `celle´ negli stadi sul modello inglese ed evitare le scommesse nei campionati Dilettantistici. Queste le principali proposte che si leggono nella relazione finale della Commissione antimafia sul calcio.

"La forza di intimidazione delle tifoserie ultrà all'interno del 'territorio - stadio' è spesso esercitata con modalità che riproducono il metodo mafioso; unitamente a ciò, la condizione di apparente extraterritorialità delle curve rispetto all'autorità ha consentito ai gruppi di acquisire e rafforzare il proprio potere nei confronti delle società sportive e dei loro dipendenti o tesserati".




È quanto scrive il IX Comitato Mafia e manifestazioni sportive, coordinato dal deputato Marco Di Lello, nella relazione finale, i cui relatori sono la presidente della Commissione Antimafia, Rosy Bindi e lo stesso Marco Di Lello. Caso Juventus particolarmente allarmante, ma monitorate anche altre tifoserie in Italia come Napoli e Catania. Nella relazione si citano anche la tifoseria del Genoa ed altre con un distinguo: “sebbene non appaia ancora saldata la componente criminalità organizzata con quella della criminalità comune”.