cronaca

I ricordi della centenaria tata di De Andrè
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Gemma Franceschini ha origini trentine, ma con la famiglia De Andrè ha lavorato diversi anni. Si occupava della cura dei bambini: "Uscivamo sul lungomare di Pegli e successivamente ad Albaro".


La tata oggi va per le 101 primavere, tuttavia, ricorda ancora con lucidità molti aneddoti riguardanti l'infanzia di Fabrizio De Andrè. "Era gente ricca, ma la loro condizione non era mai sfoggiata. Il padre, a capo dell'Eridania, era sempre disponibile con chi aveva meno possibilità economiche come noi, il fratello di Faber era intelligentissimo e invece lui aveva una sensibilità fuori dal comune. Già a 6 o 7 anni, Fabrizio, portava a casa bambini poveri senza scarpe chiedendo alla mamma un aiuto perché potessero avere almeno un piccolo conforto. Evidentemente, la sua poetica vicina ai più deboli era già nata quando lo assistevo" rivela la tata dal suo appartamento sulle alture di Genova Sampierdarena.


Accanto alla figlia, nei giorni in cui Faber avrebbe compiuto 78 anni, rispolvera lettere o fotografie in bianco e nero riguardanti gli anni quaranta. Ricorda anche i momenti tristi dei funerali e sottolinea ulteriormente la grande umanità della famiglia De Andrè: "Ci hanno fatto sempre sentire come gente di casa. Ho lavorato in molte case di Genova, ma quell'esperienza la conservo nel cuore a distanza di oltre mezzo secolo".