Cronaca

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I dispositivi pensati come deterrente
2 minuti e 13 secondi di lettura
di Annissa Defilippi

"Giù le mani dai soccorritori". A Genova la sicurezza dei milite compie un importante passo avanti con l’introduzione delle body cam, dispositivi indossabili che registrano audio e video per garantire maggiore protezione durante gli interventi. La prima pubblica assistenza ad adottare questa innovativa misura è la Nuova Volontari del Soccorso San Fruttuoso, affiliata ad Anas (Associazione nazionale di azione sociale), con sede in via Canevari, a Marassi.

Come funzionano le body cam

Le body cam rappresentano una risposta concreta al crescente numero di aggressioni subite dai volontari delle pubbliche assistenze durante le operazioni di soccorso, un fenomeno che negli ultimi tempi sta destando preoccupazione. Questi dispositivi, già utilizzati con successo dalle forze dell’ordine, permettono di documentare in tempo reale gli interventi, hanno il gps e forniscono una prova visiva e sonora in caso di episodi di violenza o comportamenti scorretti.

L'aggressione ai militi della Croce Verde di Sestri - Il video

L’obiettivo è duplice: scoraggiare potenziali aggressori e tutelare i soccorritori, garantendo un ambiente di lavoro più sicuro. La P.A. Nuova Volontari del Soccorso San Fruttuoso, che opera da anni nel settore del pronto intervento e del trasporto sanitario, ha scelto di fare da apripista a Genova, investendo in questa tecnologia per i suoi volontari. "La sicurezza dei nostri operatori è una priorità assoluta", spiega il responsabile dei mezzi Simone Garbarino. "Le body cam non solo proteggono i nostri volontari, ma aumentano anche la trasparenza e la fiducia tra chi presta soccorso e chi trasportiamo", aggiunge Elisa Marino responsabile economato.

Le telecamere non sono sempre attive: l’operatore le accende previa comunicazione all’utente, garantendo trasparenza. Le immagini, accessibili alle forze dell’ordine per indagini, sono conservate per un periodo limitato e protette secondo il GDPR, rispettando la privacy di pazienti e passanti. "La telecamera sarà sempre con noi ma sarà accesa ma la registrazione avverrà solo in caso di avvertito pericolo", spiega Marino. 

Attenzione alla sicurezza dei militi

L’iniziativa si inserisce in un contesto più ampio di attenzione alla sicurezza dei soccorritori in Liguria, dove le pubbliche assistenze, coordinate da Anpas Liguria, svolgono un ruolo cruciale nel sistema di emergenza sanitaria. La decisione della P.A. Nuova Volontari del Soccorso San Fruttuoso di adottare le body cam potrebbe ispirare altre associazioni della regione a seguire l’esempio, creando un modello replicabile per contrastare le aggressioni.

Con circa 800 interventi al mese, tra urgenze, dialisi e trasporto di pazienti cronici, la P.A. Nuova Volontari del Soccorso San Fruttuoso rimane un punto di riferimento per la Bassa Valbisagno, servendo un bacino di circa 70mila persone.

"Vogliamo che i cittadini si sentano protetti e che i nostri volontari possano operare con serenità", aggiunge il rappresentante. 

 

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