Cronaca

Torna alla homepage
Potrebbe essere il giorno, salute permettendo, della mamma di Nada che ha sempre ritenuto il commercialista coinvolto nel delitto, ci sarà lo zio della vittima e il collega di Soracco a cui l'imputato svelò che sarebbe accaduto qualcosa di grave nell'ufficio
3 minuti e 4 secondi di lettura
di Michele Varì

Tutti i misteri nascosti nello studio di via Marsala dove la mattina del 6 maggio del 1996 fu massacrata Nada Cella: sarà questo focus dell'importante udienza di oggi al processo per il delitto della segretaria ammazzata nell'ufficio del commercialista Marco Soracco a Chiavari e che vede alla sbarra quest'ultimo, accusato di favoreggiamento della presunta assassina, l'ex maestrina Anna Lucia Cececare.

Oggi in aula tre testi dell'accusa

Tre i testi convocati in aula davanti alla corte di Assise dalla pm Gabriella Dotto, che ha condotto le indagini bis della polizia che hanno permesso di riaprire nel 2021 un caso ormai archiviato, la mamma di Nada, Silvana Smaniotto, poi lo zio della ragazza, Saverio Pelle e Paolo Bertuccio, commercialista collega di Soracco,

La presenza della mamma è in forse

Silvana non ha mai creduto alle parole del commercialista, che nel '96 era stato indagato per due volte per il delitto e poi prosciolto. La mamma nonostante alcuni acciacchi dell'età che le hanno impedito di presenziare alle udienze precedenti, oggi farà di tutto per essere in tribunale, per raccontare quanto sa e contribuire a condannare i presunti responsabili della morte di sua figlia. Al suo fianco, idealmente, da sempre a sostenerla, anche il marito Bruno, stroncato da un malore anni dopo il delitto mentre transitava davanti al cimitero di Alpepiana, in Val d'Aveto.

Lo zio di Nada e il giro di soldi nello studio

Altro teste dell'accusa convocato per oggi sarà Saverio Pelle, lo zio di Nada che alla riapertura del caso ha svelato: "Mia nipote Nada pochi mesi prima dell'omicidio mi disse che in quel periodo era preoccupata per due motivi: il primo era relativo a delle grosse somme di denaro, contenuto in buste, che lei aveva notato girare in ufficio. Il secondo riguardava le avances che riceveva in maniera pressante dal titolare. Nada mi disse anche che il commercialista aveva compreso che lei aveva scoperto l'esistenza di giri di denaro sospetti e che le aveva detto che non le avrebbe più consentito di lasciare l'ufficio". Lo zio per questo suggerì alla nipote di licenziarsi. "Mi ricordo di essermi spaventato per quanto detto da Nada perché dove girano grosse somme di denaro è ipotizzabile l'esistenza di fatti illeciti di una certa gravità perciò le dissi di non dire niente a nessuno e di pensare solo a licenziarsi. Per questo le consigliai di lasciare al più presto quel posto perché avevo il timore che le succedesse qualcosa".
Questa testimonianza, a dire del pm, "darebbe significato al silenzio serbato per anni da Soracco e dalla madre di lui (anche lei imputata e poi stralciata per motivi di età) sulla persona di Cecere: essere stato presente a una brutale aggressione e non avere avuto la forza o la capacità di intervenire, e avere paura di essere accusato di una qualche forma di complicità, appare ragione sufficiente a giustificare il silenzio".

Il collega a cui Soracco annunciò un fatto grave

Il terzo teste del pm sarà Paolo Bertuccio, collega di Soracco, a cui lo stesso due settimane prima del delitto dopo una serata passata a bere una birra insieme avrebbe rivelato: “Presto ci sarà il botto, ne parleranno anche i giornali. La segretaria se ne andrà via”.

Gli investigatori della squadra mobile per incastrare Soracco dopo il delitto "microfonarono" Bertuccio e gli chiesero di andare a chiedere cosa volesse dire con quelle frasi: ma il commercialista negò di avere mai detto quelle parole.

Soracco poi, ai giornalisti che gli chiedevano perchè mai Bertuccio avrebbe dovuto inventarsi quelle parole ha detto: "Forse per screditarmi e rubarmi i clienti dello studio".

Iscriviti ai canali di Primocanale su WhatsAppFacebook e Telegram. Resta aggiornato sulle notizie da Genova e dalla Liguria anche sul profilo Instagram e sulla pagina Facebook   

 

ARTICOLI CORRELATI

Giovedì 29 Maggio 2025

Processo Nada Cella, sparito il fermacarte possibile arma del delitto

La consulente della polizia scientifica esperta in genetica conferma che alla riapertura del caso Soracco non consegnò tre oggetti fra cui una delle possibili armi improprie a detta degli inquirenti utilizzate dall'assassino