Cronaca

Storia di solidarietà sbocciata dal dramma che ad aprile ha tenuto con il fiato sospeso decine di passanti testimoni della disperata rianimazione del legale, che riappare sui social per ringraziare. Ma ora ad avere bisogno potrebbe essere il suo "salvatore"...
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GENOVA - Ha sempre di più i contorni di una commovente trama di un film la toccante storia dell'avvocato salvato in strada sotto i portici di via XX Settembre all'inizio di aprile da alcuni passanti fra cui si era distinto un eroe sconosciuto che poi si è scoperto non essere un medico né un infermiere, come era stato ventilato, ma un paramedico ora probabilmente con una vita complicata perché senza lavoro.

L'avvocato che era stato vittima di un arresto cardiaco, Antonio Lafronza, cinquantenne, praese, ora sta meglio, è fuori pericolo, e sta facendo riabilitazione per tornare a una vita normale. Nelle scorse ore il legale ha inviato un messaggio sul suo profilo di Facebook per ringraziare tutti coloro, e sono stati tanti, che hanno avuto parole di affetto per lui sui social e in altri modi.

L'eroe per caso, invece, che dopo il soccorso è come sparito nel nulla, nei giorni successivi era andato a sincerarsi delle condizioni del legale al pronto soccorso del policlinico San Martino e poi anche nello studio legale. Fra i due sarebbe nata un'amicizia e potrebbero rincontrarsi.
Trapela che ora ad avere bisogno potrebbe essere il soccorritore, che sta vivendo un momento difficile della sua vita perché senza un'occupazione fissa. Il legale, ma anche alcune associazioni, sarebbero disposti ad aiutarlo. Il più bell'epilogo, anche se ancora tutto da scrivere, per una drammatica storia nata dal prolungato soccorso in strada dell'avvocato apparentemente esanime che quel primo pomeriggio di maggio ha tenuto con il fiato sospeso decine di genovesi che stavano passando in via XX Settembre, fra cui il cronista che ha scritto questo articolo e donne che pregavano affinché il cuore di quello sconosciuto a terra riprendesse a battere.