
In prima assoluta in Liguria (una cosa simile è stata già fatta all'isola d'Elba) l'uva delle 5 Terre finisce in fondo al mare: non le bottiglie di vino, come già successo sia alle 5 Terre che a Portofino o San Fruttuoso, ma i grappoli veri e propri. Nel nostro post di Instagram ce ne parla Jacopo, un tredicenne di Riomaggiore appassionato, per famiglia, di vendemmia "l'uva la ho pestata con i piedi già dall'età di 3 anni".
L'uva Bosco a 10 metri di profondità per dieci giorni
Ecco l'esperimento: si tratta di uva Bosco in purezza (cioè non mischiata con altre uve) che verrà posizionata in fondo al mare a una profondità di circa 10 metri in località Possaitara, nel comune di Riomaggiore. L'iniziativa coinvolge anche l'Università di Firenze. L'uva resterà sul fondo tre giorni per essere poi vinificata.
Così i Fenici vinificavano
"Abbiamo deciso di fare questo esperimento - spiega Heydi Bonanini, autore dell'iniziativa - nella curiosità è di stringere ancora di più il rapporto tra la nostra terra e il mare, per vedere se questo sistema di vinificazione arcaico, che facevano i Fenici, abbia effettivamente una base scientifica o meno, ma lo potremo dire solo dopo le analisi del caso, che verranno fatte strada facendo per verificare se il questo vino si manterrà più a lungo nel tempo o è solo poesia.
Ecco i possibili effetti della posa in mare per il vino
"Per osmosi l'uva dovrebbe infatti perdere un po' più di acqua mentre il sale in aumento la dovrebbe conservare più a lungo. Con meno acqua dovrebbe aumentare anche la concentrazione di zucchero e il sapore dovrebbe essere leggermente più acolico".
IL COMMENTO
Ex Ilva: che ci azzeccano Jindal, Renzi e la Salis
Il caso D’Alema e l’incapacità dell’Ue di guardare il mondo con occhi diversi