Attualità

Torna alla homepage
Sono state poste delle transenne di protezione e il Comune si è attivato per predisporre l’ordinanza per la gestione del sito. Verrà posizionato a breve un data logger per la registrazione della temperatura e prelevati i campioni di sedimento
5 minuti e 6 secondi di lettura
di Redazione

Questa mattina intorno alle ore 6 a Laigueglia, presso lo stabilimento Lido, una volontaria dell’Associazione Delfini del Ponente ha individuato delle tracce sulla sabbia e ha attivato la procedura per la verifica del nido. Sono intervenuti i biologi dell’Associazione, in possesso dell’autorizzazione del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, che, coordinandosi con il Gruppo Ligure Tartarughe (GLIT), hanno confermato la presenza delle uova a 25 cm di profondità e a una distanza di 21 mt dalla riva.

Sono state poste delle transenne di protezione e il Comune si è attivato per predisporre l’ordinanza per la gestione del sito. Verrà posizionato a breve un data logger per la registrazione della temperatura e prelevati i campioni di sedimento. Laigueglia è stata già scelta per la nidificazione da una tartaruga il 15 luglio scorso presso lo stabilimento Aurora. Era stato il guardiano notturno di servizio ad avvistarla alle 5.20 mentre rientrava in mare e aveva correttamente allertato la Guardia Costiera, oltre al proprietario dello stabilimento.

Il GLIT – Acquario di Genova, coordinatore, Arpal, Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta e Università di Genova - coordinerà le attività tecnico-scientifiche con il supporto di Delfini del Ponente sia per il presidio del nido, sia per le attività di divulgazione e sensibilizzazione.

 Step essenziali per una corretta gestione delle nidificazioni

In caso di avvistamenti di esemplari in deposizione sulla battigia o di tracce sulla sabbia, è necessario segnalare immediatamente l’evento alla Guardia Costiera al 1530 o 112 che attiverà la corretta procedura di intervento segnalando l’avvistamento al Gruppo Ligure Tartarughe che coordinerà le attività tecnico-scientifiche sul territorio. Sulla base della temperatura media in prossimità del nido che viene registrata con l’utilizzo di data logger, il GLIT effettua le previsioni di emersione sulla base delle quali si pianifica, in accordo con i Comuni interessati, la gestione della spiaggia e delle luci in modo da non creare disturbo e favorire la fuoriuscita dei piccoli. In prossimità della data di emersione prevista, normalmente non prima del 40-45° giorno dalla deposizione, viene predisposto un corridoio protetto e intensificata l’attività di sopralluoghi con presidio anche notturno da parte delle associazioni e dei volontari coinvolti.

In caso di formazione del caratteristico cono che rappresenta il primissimo step della possibile schiusa delle uova, viene allestito il corridoio ombreggiato dal nido al mare per proteggere maggiormente gli eventuali piccoli nella breve strada da compiere fino all’acqua e posizionata una bindella per le misurazioni.

Nel momento della schiusa e dell’emersione dei piccoli, lo staff GLIT e i volontari monitorano l’evento evitando disturbi esterni, conteggiando i nati e scattando fotografie, senza uso di flash, con riferimenti alle dimensioni dei piccoli. 

In parallelo all’attività di monitoraggio, come avvenuto nel 2024, vengono organizzati incontri e momenti di informazione e sensibilizzazione per tutti i cittadini interessati per condividere l’importanza e l’emozione di un momento che fa parte del comune patrimonio naturale cui ognuno è chiamato a dare un contributo.

Ieri una tartaruga in difficoltà è stata soccorsa a Imperia 

Nel pomeriggio di ieri, 24 luglio, una tartaruga Caretta caretta è stata soccorsa al largo d’Imperia. All’equipaggio del Servizio Navale della Guardia di Finanza che l’ha avvistata è parso che avesse difficoltà a immergersi. È stata allertata la Guarda Costiera che ha coordinato l’intervento degli esperti chiamando l’Acquario di Genova e, in loco, l’Ass. Delfini del Ponente, in possesso dell’autorizzazione del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica. La tartaruga è un esemplare di 58 cm di lunghezza e 55 cm di larghezza e del peso 25,6 kg. L’animale è stato trasferito all’Acquario di Genova grazie agli agenti dei Carabinieri Forestali del Nucleo CITES di Imperia ed è stato preso in cura dallo staff medico-scientifico della struttura genovese. È stata effettuata una prima visita sulla tartaruga Caretta caretta, attualmente in buone condizioni generali. Sono in corso ulteriori accertamenti per approfondire il suo stato di salute.

Il ruolo dell'Acquario di Genova 

L'Acquario di Genova interviene sulle tartarughe marine in difficoltà dal 1994 e dal 2009 è referente istituzionale per la Regione Liguria per il recupero delle Caretta caretta (accordo Stato-Regioni). Nel 2017 è stato riconosciuto ufficialmente come centro di recupero e lunga degenza delle tartarughe marine dal Ministero della transizione ecologica. Si ricorda che chiunque avvisti un esemplare in stato di difficoltà deve allertare immediatamente la Guardia Costiera – chiamando il numero 1530 o il 112 – che a sua volta contatta immediatamente gli esperti dell’Acquario di Genova, i quali valutano il caso e la necessità effettiva di intervento e danno indicazioni su come operare.

Nessuno è autorizzato a recuperare di propria iniziativa (anche se a fin di bene) le tartarughe prima di avere il nulla osta dalla Guardia Costiera. Si ricorda che la cattura delle tartarughe è vietata dalla legge, in quanto specie protetta dalla Convenzione CITES.

L’attività di pronto soccorso tartarughe di Acquario di Genova è svolta in accordo con i Carabinieri Servizio CITES, che coordinano a livello nazionale l’applicazione della Convenzione di Washington che tutela questi animali, e in collaborazione con la Guardia Costiera, nell’ambito delle attività previste dal Protocollo d’intesa vigente tra la Direzione Marittima della Liguria e l'Acquario che ha l’obiettivo di definire e gestire i principi di intervento in caso di segnalazione, avvistamento o ritrovamento di esemplari di fauna marina feriti o in difficoltà, oltre che nel comune intento di rilanciare, in ogni favorevole occasione, un messaggio di massima sensibilità ambientale per stimolare l’utente del mare ad un radicale cambiamento culturale proteso al massimo rispetto dell’ambiente marino. 

Diverse sono le cause che portano al ricovero degli animali. Tra le principali: interferenze con le attività di pesca, reti fantasma in cui rimangono imprigionate, ami di palamiti nella cavità boccale o nel tratto digerente, reti a strascico e da posta, ingestione di corpi estranei, quali ad esempio sacchetti di plastica scambiati per meduse che fanno parte della dieta naturale di questi rettili; impatto con imbarcazioni a motore, che arrecano traumi e ferite sul carapace o sul capo, a volte letali; patologie debilitanti che provocano lo spiaggiamento dell’animale; sversamenti o presenza di petrolio.

Iscriviti ai canali di Primocanale su WhatsAppFacebook e Telegram. Resta aggiornato sulle notizie da Genova e dalla Liguria anche sul profilo Instagram e sulla pagina Facebook

 

ARTICOLI CORRELATI

Giovedì 24 Luglio 2025

Folla disturba una tartaruga marina mentre fa il nido, l'appello: "Non toccatele"

L'animale ha poi abbandonato la spiaggia di Alassio. Per questo tornano rilevanti le regole da seguire quando si incontra un animale come una tartaruga marina. Ecco quali sono