
Il quartetto di tromboni della Lanterna esordisce suonando la popolare musica della Pantera Rosa, che diventa così l'allegra della colonna sonora della partecipata Cena Condivisa organizzata venerdì sera al Cep di Pra' dalla Comunità di Sant'Egidio per celebrare il progetto Nuovo Orizzonte. Una gemma capace di salvare e dare nuova ninfa alle scuole del quartiere offrendo ai bambini e ai ragazzi oltre alle classica didattica anche corsi di musica e di arte.
Periferie e che purtroppo sono ancora sinonimo di disagi, solitudine e abbandono, come mostrano le troppe saracinesche abbassate al Cep, dove resistono solo un ufficio postale, un parrucchiera, lo sportello della Cgil e la farmacia, all'ora della cena però ovviamente tutte chiuse regalando all'Arena Nilde Jotti un'area di degrado, unica eccezione la sede del Comitato di quartiere Ca' Nuova, che prova a resistere, la speranza lassù è lo sportello è il poliambulatorio di prossimità aperto prima delle elezioni dalla distretto sociosanitario della Asl 3. I cittadini hanno ammesso di essere soddisfatti, ma chiedono che le prestazioni come gli esami del sangue possano essere svolti in regime di libertà come si fa nell'ambulatorio di Pra'.
Lassù al Cep adesso tutti aspettano un market o quanto meno un empori dove si possa andare a comprare latte e pane senza la necessità di dovere prendere il bus per raggiungere il litorale.
A spiegare l'importanza di presidi sociali come la scuola, ma anche l'Area Pianacci creata anni fa dall'ex farmacista Carlo Besana, è Sergio Casali, una delle anime di Sant'Egidio: "Il progetto scolastico Nuovo Orizzonte fa parte della Scuola della Pace qui attiva dal 2008 e non solo ha sventato il rischio chiusure delle scuole ma grazie ai laboratori ha attratto anche ragazzi da altri quartieri. La strada da percorrere è questa, noi siamo contenti quando qualcuno viene quassù, come ha fatto questa sera Primocanale, a raccontare questa bella realtà, perchè, come diceva Papa Francesco, solo con la conoscenza si abbattono le barriere" ha concluso Casali che ha preso parte alla Cena condivisa con moglie e figlia, il modo più bello e naturale per dimostrare che la solidarietà di Sant'Egidio non è solo di facciata.
Presente all'appuntamento Dario Di Giorgi, ex inquilino delle case popolari del Cep, ora residente nel centro storico: lui da abitante ha condotto e vinto in pochi anni una serie di battaglie per gli assegnatari degli alloggi Arte e comunali, un preparato "rompiscatole" molto attivo social e amato da tutti e che anche se adesso lontano fisicamente ha ancora il Cep nel cuore: "È sempre bello tornare fra questi amici".
IL COMMENTO
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