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Presso la Camera di Commercio di Genova Confcommercio Liguria e Confesercenti con il sostegno dell’assessorato regionale allo sviluppo economico hanno presentato “Liguria in bottega, convegno dedicato alla peculiare esperienza dei Centri integrati di via e alla necessità di continuare a sostenerne il modello, in particolare, nelle aree a maggior rischio di tenuta della rete distributiva, penalizzata negli ultimi anni dalla diffusione di strutture di media e grande distribuzione e dal commercio on line. Questo evento è solo una delle cinque azioni previste dal bando che deriva dagli oneri di urbanizzazione aggiuntivi che devono versare gli insediamenti di grande distribuzione organizzata sopra i mille mq fortemente voluti dalle associazioni di categoria a tutela del commercio di prossimità

"Il commercio di prossimità, oltre a ravvivare e migliorare la vivibilità dei nostri centri urbani, è un presidio sociale irrinunciabile per la nostra comunità, specie per i piccoli centri e per le persone più fragili – spiega l’assessore regionale allo Sviluppo economico e al Commercio Alessio Piana – Per questo abbiamo attivato un provvedimento da 1,4 milioni di euro per sostenere quelle aree particolarmente penalizzate dalla diffusione di strutture della media e grande distribuzione, promuovendo la competitività del piccolo commercio, storicamente presente in tali aree, con progetti realizzati dalle associazioni di categoria. Una parte di queste risorse, circa 400 mila euro, è destinata al sostegno e alla valorizzazione dei Civ, forma aggregativa tra commercianti che rappresenta un fondamentale strumento per il rilancio del commercio di prossimità".

"Il convegno “Liguria in Bottega”  rimarca la centralità del commercio di prossimità con i suoi enormi benefici sul territorio sotto il profilo economico, sociale e della sicurezza – dichiara l’assessore comunale al Commercio Paola Bordilli – l’assessorato regionale allo sviluppo economico assieme al sistema Camerale ha negli anni affinato gli strumenti dei bandi specifici per i Civ che hanno stimolato azioni di studio, analisi e proposte per i territori di cui Genova fa parte e a cui siamo stati chiamati a dare supporto. Come Comuni abbiamo bisogno di queste sinergie pubblico-privato che mettano a sistema negozi, locali e botteghe dello stesso quartiere, migliorandone vivibilità e fruibilità, aumentando la qualità e la quantità dei servizi offerti ai consumatori, compresi i sempre più numerosi turisti che proprio in questi luoghi possono scoprire e ammirare la ricchezza della nostra tradizione. Proprio ultimamente l’assessorato regionale competente ha modificato la legge regionale al commercio, anche dopo condivisione col Comune di Genova, dimostrando attenzione agli esercizi di vicinato quale tassello fondamentale della nostra offerta commerciale: risorse economiche e presidi sociali che rappresentano autentiche eccellenze del territorio, grazie al loro forte valore identitario e al loro radicamento nella storia genovese".

"Con l’incontro di oggi – aggiunge il segretario generale della Camera di Commercio di Genova, Maurizio Caviglia – abbiamo voluto ripercorrere quindici anni di storia dei Civ in Liguria insieme ai soggetti che ci hanno accompagnato in questa avventura, che rappresenta ancora oggi un unicum in Italia e nel mondo: la Regione Liguria, il Comune di Genova, Confcommercio e Confesercenti Liguria. Ma, oltre a tracciare il quadro del cammino percorso e a presentare le ultime novità normative, abbiamo voluto gettare uno sguardo verso il futuro, l’evoluzione del commercio e il suo rapporto con le trasformazioni urbane e il digitale, chiamando esperti di caratura nazionale come Andrea Granelli ed Elena Franco e docenti come Luca Tamini (Politecnico di Milano) e Laura Fregolent (Università di Venezia).

"Sostenere i Civ con azioni mirate per Confcommercio Liguria è la priorità, quando gli intenti si sposano con il sostegno delle pubbliche amministrazioni riusciamo realmente a tracciare un percorso importante e siamo qui per ribadire il ruolo fondamentale del negozio di vicinato, non per nulla il convegno di oggi porta il titolo di Liguria in bottega – dichiara Alessandro Cavo, presidente di Confcommercio Genova e vice presidente vicario di Confcommercio Liguria –. Ma la rigenerazione urbana non riguarda solo l’aspetto fisico delle città; riguarda anche la rigenerazione sociale ed economica. I Civ favoriscono la creazione di comunità più coese e inclusive, offrendo opportunità di lavoro e promuovendo lo sviluppo economico locale. Tramite la nostra associazione di categoria, attraverso programmi di formazione per gli imprenditori, si contribuisce a stimolare l’innovazione e l’imprenditorialità nel tessuto urbano Per andare nel concreto tra le azioni portate avanti da Confcommercio sul territorio genovese abbiamo: Piani Sicurezza per tutti Civ che fanno capo alla Consulta Confcommercio un modo per consentire ai Civ di poter animare il territorio con un grande strumento (ora obbligatorio) messo a disposizione tramite Confcommercio, dal bando; da metà maggio partirà uno studio coadiuvato da una serie di interviste sulla parte del centro storico per capire di quali attività commerciali si sente di più la necessità in modo da favorire insediamenti commerciali che possano avere più opportunità e rendere così l’offerta completa e omogenea; abbiamo commissionato un’analisi al Politecnico di Milano per capire l’impatto dei cantieri presenti in città sui nostri Civ e attività associate, in questo modo potremmo capire la tenuta del piccolo commercio di vicinato e tutelarlo, come confcommercio fa da sempre. Sempre grazie al bando promuoveremo una campagna con totem in tutta la città per sostenere tutti i territori della consulta dei Civ Confcommercio che conta al suo interno circa 40 centri integrati di via su tutta l’area della città metropolitana. All’interno del bando abbiamo commissionato 8 studi per altrettante intese centro storico per le zone di Nervi, Sestri ponente, Rapallo, via San Vincenzo, Boccadasse, Cornigliano, Pontedecimo, Pegli. Il tutto sarà un valore aggiunto a quello che poi sarà coordinato ovviamente da soprintendenza regione comune e Camera di Commercio. L’intento di Confcommercio tramite queste azioni è indubbiamente trasversale su tutta la città e, a livello Ligure, interessa interventi per tutta la regione".

"I 25 anni di storia dei Civ, nati a Genova e affermatisi come un modello a livello non solo nazionale, ci rendono orgogliosi, anche degli errori che pure sono stati commessi lungo il percorso ma, sempre, sulla strada dell’innovazione – esordisce nel suo intervento, il direttore regionale di Confesercenti, Andrea Dameri -. Il ringraziamento per il successo di questa esperienza va in primis, naturalmente, ai presidenti e a tutti gli associati dei Civ, agli amministratori e ai funzionari pubblici, a chi oggi non c’è più o occupa altri ruoli e a chi si è affiancato in corsa, senza dimenticare il contributo di competenze portato dai tanti consulenti e professionisti coinvolti a vario titolo. Il bando Civ che si avvia a conclusione il 30 giugno prova a dare una risposta alla necessità di maggiore integrazione tra i vari Civ, perché la scala territoriale del singolo consorzio, spesso, non riesce a dare alle imprese che rappresenta delle risposte adeguate e sufficienti. Un ragionamento che vale sia per le tante realtà del centro storico che condividono le stesse necessità e gli stessi obiettivi, sia per quelle dell’entroterra, realtà spesso ancora piccole e diffuse ma preziosissime per la tenuta dei territori, che per prosperare devono essere messe a rete. La dimensione dell’aggregazione di impresa è dunque assolutamente strategica per la sopravvivenza e la crescita delle nostre micro-imprese. Ad essa si aggiunge il tema della digitalizzazione, perché il monitoraggio e la raccolta dei dati consentono di capire quali tipologie merceologiche possano avere maggiore futuro in base alla domanda dei singoli territori. Una riflessione va poi fatta sulla logistica: quella cosiddetta dell’ultimo miglio, naturalmente, riveste un ruolo centrale per l’approvvigionamento delle attività al dettaglio, mentre su vasta scala sono necessari degli interventi normativi tali da arginare la svendita di aree di pregio ai grandi player dell’e-commerce. Un aspetto che va di pari passo con l’ultima, grande priorità da imporre all’attenzione del legislatore: quella di un maggiore equilibrio tra grande e piccola distribuzione, ragionando su una prospettiva di medio-lungo termine e con un maggior coinvolgimento dei territori e delle associazioni».

 

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