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"Il lavoro è uno strumento per dare a tutti la possibilità di emanciparsi", commenta il segretario
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Primo maggio, una storia che arriva da lontano: da quel 1886,
quando - all'Haymarket Square di Chicago - lo scoppio di una bomba costò la vita a una decina di presenti e portò all'impiccagione di 4 dirigenti sindacali. In ricordo di quei fatti, nel 1889 venne istituita la Festa del Lavoro e il Primo Maggio fu dichiarato ufficialmente come la Festa Internazionale dei Lavoratori. Ma cosa ne resta ancora oggi e perché è importante ricordare e celebrare questa giornata?

Non si festeggiano solo i lavoratori e le lavoratrici, commenta a Primocanale Luca Maestripieri, segretario generale Cisl Liguria, ma "E' anche un momento per riaffermare l'impegno per un lavoro giusto, dignitoso, retribuito equamente, in sicurezza. Il lavoro è uno strumento per dare a tutti la possibilità di emanciparsi, crescere e provvedere al sostentamento economico per sé e per la propria famiglia. Continuiamo a sostenere il lavoro in tutte le sue forme e a celebrare questa ricorrenza. Lo faremo a Monfalcone con la manifestazione nazionale di Cgil Cisl e Uil ma anche in tante piazze della nostra regione".

 Il tema del Primo maggio 2024 è legato all'Europa, anche per via delle elezioni europee previste per il prossimo 8 e 9 giugno. “Costruiamo insieme un'Europa di pace, lavoro e giustizia sociale” è infatti il tema scelto dalle confederazioni per la giornata, tema che viene portato in piazza a Monfalcone (Udine) dai sindacati riuniti.

"Abbiamo bisogno di una Europa di pace, e questa è anche una precondizione per lo sviluppo economico. Chiediamo all'Europa di essere più madre e meno matrigna, cioè di anteporre il benessere sociale dei suoi abitanti rispetto ai freddi numeri, alla ragioneria senza anima", commenta Maestripieri. "La sostenibilità economica non può essere scagliata sempre contro gli stessi, chi occupa gli scalini più bassi, ma anche il ceto medio che ha subito un forte depauperamento e che spera di recuperare il suo potere di acquisto. Chiediamo a chi verrà eletto alle europee di spendere risorse per la giustizia sociale, accorciando la forbice tra chi ha sempre di più e chi ha sempre meno e annaspa".

Ex Ilva, vertenze industriali, aziende in crisi che sono fonte di preoccupazione: ecco i temi che preoccupano la Liguria. Così il primo maggio in Liguria ha il sapore dolce amaro. Ci sono settori che hanno difficoltà: la sanità, con carenze di personale preoccupante, l'edilizia, che deve ritrovare motivo per rilanciarsi. E poi c'è una precarietà diffusa: "Nella nostra regione l'occupazione cresce ma spesso è una cosa a termine e di breve durata, per cui bisogna intervenire. Il mercato del lavoro è stato penalizzato da trenta anni di politiche di tutti i governi intervenuti sul tema del mercato del lavoro rendendolo precario e meno inclusivo soprattutto per donne e giovani", conclude Maestripieri. 

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