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Le celebrazioni sono iniziate alle 8 nel cimitero monumentale di Staglieno con la formazione di un corteo e la deposizione di corone al campo israelitico, ai monumenti dedicati agli internati e ai deportati nei lager nazisti, al sacrario Trento e Trieste
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GENOVA - "Siamo qui a dire che il futuro di Genova deve essere meraviglioso, ci vuole rispetto per la libertà di tutti. Non c’è futuro senza la memoria del passato, senza il rispetto non diventeremo mai una grande città internazionale. Ci vuole rispetto per tutti, viva il 25 aprile, viva Genova e viva l’Italia". Così il sindaco di Genova Marco Bucci durante il suo discorso in piazza Matteotti in onore del 25 aprile e delle celebrazioni della città.

A prendere la parola dopo il primo cittadino è stato Giovanni Toti, presidente di Regione Liguria: "Buona festa della liberazione, la libertà è una cosa bellissima, l’hanno conquistata per noi e siamo qui a onorarla. Questa giornata ci ricorda tante cose, per il passato, per il presente e per il futuro. Ci ricorda la guerra civile e la liberazione del paese. Qualcuno è morto dalla parte giusta della storia, qualcuno da quella sbagliata. È su questo che si fonda la nostra carta costituzionale. Noi amiamo tutti la pace, ma la amiamo nella giustizia e nella libertà di tutti, si deve e si può combattere. Viva il 25 aprile, viva Genova e viva l’Italia".

"Se qualcuno dice che questa è una festa divisiva deve ammettere che è tra i fascisti" ha detto il presidente dell'Anpi di Genova, Massimo Bisca. "Cari compagni di lotta dobbiamo impedire che quei valori vengano distrutti, la costituzione non deve essere distorta, siamo qui per difenderla, siamo qui per l'unità antifascista, dove ragazzi e ragazze ci hanno dato la vita e in dote ci hanno dato la costituzione della repubblica. Buon 25 aprile a tutti".

"Cittadini cittadine autorità siamo qui per ricordare la lotta della libertà, da quando nel 1943 iniziò la lotta dei cittadini per ribellarsi al nazifascismo, in quegli anni le donne genovesi ebbero un grande coraggio, lavorarono per dare informazioni su chi veniva deportato, e offrivano riparo a chi scappava - ha detto il sindacalista, politico e scrittore italiano Sergio Cofferati -. Genova sempre umana, aiutava il paese a individuare gli obiettivi e a praticarli, mentre gli ebrei venivano portati nei campi di sterminio da parte di nazisti. I cittadini italiani reagirono in tutto il paese e in particolare nelle zone in cui l’azione nazista e fascista fu un a più potente, diffusa. Tutta l’Europa deve difendere unita qui valori".

Le celebrazioni sono iniziate alle 8 nel cimitero monumentale di Staglieno con la formazione di un corteo e la deposizione di corone al campo israelitico, ai monumenti dedicati agli internati e ai deportati nei lager nazisti, al sacrario Trento e Trieste e, alle 8.50, al campo dei Caduti Partigiani dove è stata celebrata una Santa Messa in suffragio. 

Le commemorazioni sono proseguite alle 10 con un raduno in piazza della Vittoria dove il corteo, accompagnato da esecuzioni della Filarmonica Sestrese, è partito  per raggiungere prima il ponte Monumentale dove sono state deposte corone al sacrario dei Caduti Partigiani e si è tenuta un a lettura della motivazione della Medaglia d’Oro al Valor Militare alla Città di Genova e dell’Atto di Resa delle truppe tedesche.

Il corteo è arrivato poi in largo Pertini per deporre altre corone e infine ha raggiunto piazza Matteotti.