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In campo per l'ambiente questa volta, quindi, scende l'intelligenza artificiale: il progetto prevede infatti l'installazione di diversi sensori che andranno a registrare i dati necessari per monitorare e poi interpretare la qualità dell'aria
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GENOVA - Decine di nuovi alberi verranno piantati nella zona dei giardini Luzzati, nel cuore pulsante del Centro Storico di Genova, e il loro impatto sulla qualità dell'aria verrà registrato dall'intelligenza artificiale.

Una collaborazione che sa di futuro quella tra un'azienda genovese, la Liguria Consulting Solution Srl e la cooperativa Il Cesto. "L'obiettivo principale è quello di raccogliere il dato e interpretarlo" racconta il Ceo Luca Calabrese.

"Andremo a vedere come l'introduzione di nuovi alberi possa far diminuire quelli che sono gli elementi nocivi nell'aria. Diversi sensori avranno proprio l'obiettivo di andare a raccogliere il dato attraverso un motore di intelligenza artificiale che andrà poi a dare un risultato dell'andamento".

Come ben sappiamo i gas e le polveri che inquinano l'aria sono principalmente dovute agli impianti di riscaldamento degli edifici, al traffico veicolare, agli allevamenti intensivi, alla produzione industriale ed energetica e molto altro. Solo un mese fa Legambiente aveva lanciato l'allarme: nonostante una riduzione dei livelli di inquinanti atmosferici nel 2023, le città, tra cui Genova, faticano ad accelerare il passo verso un miglioramento sostanziale della qualità dell'aria.

In campo per l'ambiente questa volta, quindi, scende l'intelligenza artificiale: il progetto prevede infatti l'installazione di diversi sensori che andranno a registrare i dati necessari per monitorare e poi interpretare la qualità dell'aria prima e dopo la piantumazione degli alberi, che arriveranno grazie al progetto "Per fare un albero... ci vuol la plastica".

Genova, in arrivo 100 alberi ai giardini Luzzati grazie alla plastica - GUARDA QUI

"Noi siamo convinti che l'intelligenza artificiale debba far risparmiare le aziende il tempo dell'operatività ripetitiva - continua Calabrese -. Questo permetterebbe di andare a ottenere tempo di qualità per le varie persone di riferimento, per poter creare e innovare, perché siamo convinti che sia un valido supporto, non ha ancora nessuna parte creativa, quindi è ancora completamente legato all'uomo".