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Dopo il crollo nella città gemellata con Genova
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GENOVA - "La nostra tragedia e dei nostri 43 cari non ha inciso, ha fatto il giro del mondo ma per nulla, speravamo che non fossero morti invano, ma purtroppo fino a ora non c'è stato l'impatto sperato". Egle Possetti, presidente del comitato ricordo vittime Ponte Morandi, parla a Primocanale il giorno dopo il crollo del ponte nella città americana di Baltimora che quasi 40 anni fa si è gemellata con Genova.

"Le immagini di Baltimora ci riportano a quei giorni, ma anche alla tragedia della Torre piloti che purtroppo è avvenuta sempre nella città di Genova - racconta Possetti - è chiaro che, al di là della parte emotiva, poi si capirà cosa è successo a questa nave, ma da quello che ho potuto leggere dalle prime notizie emerse, sembra che anche questa nave avesse avuto dei controlli negli anni passati e fossero emerse delle problematiche e la nave ha continuato ad andare avanti. In queste tragedie, purtroppo, e poi capiremo anche se effettivamente sarà così, c'è un comune denominatore di incuria nelle manutenzioni, nei controlli, nelle verifiche e la nostra tragedia è stato l'esempio emblematico di questo e quindi è chiaro che come cittadini si resta allibiti di fronte a tanta superficialità".

"Quello che è impensabile è che si continuino ad avere delle leggerezze tali nelle manutenzioni perché si vede che questa nave fosse impazzita e quindi che non fosse più sotto controllo, si vedeva esattamente dalle immagini - prosegue - noi pensiamo ai ponti e pensiamo soprattutto ai nostri ponti italiani che sono ancora in condizioni di estrema difficoltà, perché ricordiamoci che il ponte Morandi è stato la punta di un iceberg, ma non abbiamo dei ponti che si possono veramente percorrere con tutta la serenità possibile".

"La nostra tragedia ha avuto un'eco mondiale quindi avrebbe dovuto far stare con le antenne dritte tutti coloro che si occupano di manutenzioni ma abbiamo percepito che la nostra tragedia non ha inciso nel modo più assoluto, noi speravamo che i nostri cari non fossero morti invano, ma da quello che stiamo vedendo fino ad ora non non c'è stato quell'impatto da noi sperato".

"Quell'impatto forte quell'impatto di reazione chiaramente noi lo speravamo, soprattutto nel nostro Paese però in generale, siccome questa tragedia ha avuto eco mondiale, speravamo che ci fosse anche un ripensamento di quello che è e la normale manutenzione che si dovrebbe dare. Emotivamente, quindi al momento non pensiamo che le nostre famiglie siano morte veramente invano".

 

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