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Il futuro dell'opera discusso in consiglio comunale a Genova. Il Consiglio di Stato a riabilitato l'interdittiva antimafia nei confronti del consorzio Research che si stava occupando dei lavori
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GENOVA - "Serve una legge speciale per superare gli ostacoli così come fatto dopo la tragedia del Morandi" questo l'appello del consigliere del Partito democratico Alberto Pandolfo in Comune a Genova sul cantiere dello scolmatore del Bisagno. Il consiglio di Stato ha infatti riabilitato l'interdittiva antimafia sul consorzio Research. Il tema è stato portato dal Pd con segretario provinciale Simone D'Angelo che ha chiesto al sindaco e alla giunta di attivarsi per spingere ad avere dal commissario straordinario dell'opera, il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, tempi certi per quanto riguarda l'opera. "Il cantiere dello scolmatore è stato avviato nel 2020 e per ora siamo fermi a meno del 10%. Si tratta di un'opera indispensabile. Non possiamo più aspettare, serve una decisione risolutiva da parte del commissario Toti" spiega D'Angelo.

Pronta la replica della giunta affidata all'assessore Matteo Campora: "Siamo tutti d'accordo che le scelte devono essere portate avanti per la collettività e nella legalità. Siamo in contatto con il commissario straordinario di governo Giovanni Toti e l'assessore alla Protezione civile di Regione Liguria Giacomo Giampedrone che si sono attivati subito. Ricordo che la gara venne eseguita da Invitalia. A breve ci sarà una commissione in Regione sul tema. Si sta effettuando un approfondimento e ci sarà un'audizione in commissione regionale. Tra qualche giorno avremo quella che può essere la strada più corretta dal punto di vista procedurale per superare questo momento". Poi la Regione stilerà una relazione sugli atti successivi che verrà inviata anche in al Comune di Genova in modo che tutti possiamo essere aggiornati sullo stato dell'arte".

Nel corso della discussione in aula rossa il tema dei lavori è stato dibattuto da maggioranza e opposizione. Il consigliere di Uniti per la Costituzione Mattia Crucioli ha chiarito ai consiglieri come la riabilitazione dell'interdittiva antimafia nei confronti del consorzio sia arrivata da un atto della prefettura con l'obiettivo di segnalare che l'azienda che si sta occupando dei lavori "è in odore di mafia". Senza quindi il coinvolgimento della magistratura, chiamata invece in causa durante la discussione.

La consigliera di Azione Cristina Lodi ha sottolineato un problema di carattere politico visto che a ricoprire il ruolo di commissario straordinario è il presidente di Regione "e questo comporta un mischiarsi dei ruoli". Mentre il Cinque Stelle Fabio Ceraudo ha rimarcato come i ritardi "su un progetto così importante sono incomprensibili" sottolineando poi come nell'area del Bisagno sono in programma dei progetti come lo skymetro con la stessa "Regione che ha concesso le deleghe per costruire l'opera".

"Per lo scolmatore è stata fatto un bando di gara europeo, la ditta vincitrice era stata colpita da un'interdittiva antimafia, poi revocata, quindi riattivata dal Consiglio di Stato. E il commissario straordinario Giovanni Toti ha, ad ogni passo, ha preso i provvedimenti conseguenti le indicazioni della magistratura - ha commentato il capogruppo in Comune della Lista Toti Nicholas Gandolfo -. Da un lato viene dimostrato quindi come non ci sia alcuna disattenzione nei confronti dei rischi di infiltrazioni criminali negli appalti pubblici, come si sente spesso dire da chi ci soffre quando le opere vengano realizzate, dall'altro si conferma la volontà dei nostri amministratori di superare ogni difficoltà per raggiungere l'obiettivo di mettere in sicurezza il territorio di Genova. Il commissario Toti sta infatti valutando la possibilità di far proseguire nel lavoro le altre ditte impegnate, non interessate dall'interdittiva antimafia".