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Chiusa l'allerta gialla per piogge terminata alla mezzanotte di domenica 3 marzo, restano ora i conti dei danni (LEGGI QUI): tra mareggiate e frane, sono diversi i luoghi monitorati dalla protezione civile regionale e dalle amministrazioni comunali. "Un bilancio che si aggiunge a una settimana complicata che si era aperta con un passaggio perturbato importante", spiega a Primocanale l'assessore regionale alla Protezione Civile Giacomo Giampedrone. "Abbiamo situazioni diffuse che creano parziale disagio alla popolazione, dobbiamo affrontare questo lavoro nel minor tempo possibile, sono tutte situazioni risolvibili, nessun bisogno di uso della colonna mobile ma per ripristinare le normali condizioni di vita servono risorse importanti", continua Giampedrone.

Difficile fare la conta dei danni, ma la Regione è pronta, come già dichiarato domenica a Primocanale, a chiedere l'estensione dello stato di emergenza, una pratica già avviata dopo le gravi mareggiate del novembre 2023.

"Per ora stiamo andando con risorse locali o di regioni, ma oggi chiederemo l'estensione dello stato di emergenza per le mareggiate e per le tante situazioni puntuali che si sono verificate e che avranno bisogno di una messa in sicurezza definitiva che avrà anche tempi più lunghi", commenta l'assessore. 

"Abbiamo uno stato di emergenza richiesto sulle mareggiate di qualche mese fa da 150 milioni di euro, ora abbiamo situazioni che valgono qualche milione di euro ma non hanno nulla a che vedere con quella situazione. Visto che ci stanno per concedere lo stato di emergenza e possiamo chiedere una integrazione, valesse anche qualche milione di euro, è importante per aumentare la capacità di resilienza del territorio, dunque fare interventi per mettere in sicurezza definitiva le situazioni e che spesso partono anche da terreni di privati. Crocefiescihi, Pieve Ligure, sono fronti privati", conclude Giampedrone.

 

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