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Alla Borsa il forum "Diffondere la sostenibilità: informazione, formazione ed educazione per lo sviluppo sostenibile". L'ex ministro alle Infrastrutture: "Liguria non è sul sentiero di sviluppo sostenibile"
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GENOVA - "La Liguria ha avuto tante opportunità di sviluppo infrastrutturale ma non solo. Credo che sia proprio in momenti di difficoltà e incertezza come questi che la società è chiamata a progettare il proprio futuro. Poi saranno le forze politiche che, magari in una nuova competizione elettorale, sceglieranno come realizzarlo. Quindi queste incertezze non devono fermare discussioni che analizzano cosa vogliamo fare nel futuro" così l'ex ministro alle Infrastrutture e trasporti Enrico Giovannini a Genova per il forum al palazzo della Borsa "Diffondere la sostenibilità: informazione, formazione ed educazione per lo sviluppo sostenibile".

Giovannini oggi ricopre i ruoli di professore ordinario di statistica economica all'Università di Roma "Tor Vergata" e direttore Scientifico dell’Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile (ASviS). "Nel rapporto che come ASviS abbiamo pubblicato la scorsa settimana, si vede che se noi prendiamo la transizione energetica a sé come un elemento quasi obbligato, non abbiamo grandi benefici per l'economia e per l'occupazione. Ma se invece la prendiamo come l'occasione per fare innovazione a tutto campo, allora il reddito può crescere, l'occupazione può crescere e anche il rapporto debito-pil si riduce. Per far questo però, non basta la politica nazionale, serve anche la politica nei territori, nelle Regioni, nei Comuni" spiega Giovannini. Durante il forum sono state analizzate le situazioni e progetti in corso in Liguria per quanto riguarda i piano di sviluppo sostenibile. Giovannini, attraverso le slide mostrare, ha spiegato che ad oggi "la Liguria non è sul sentiero di sviluppo sostenibile".

Su questo l'assessore all'Ambiente di Regione Liguria Giacomo Giampedrone sottolinea come "la Liguria abbia adottato la sua strategia di sostenibilità tra il 2021 e il 2023. Un piano che si integra con quelli che sono i cambiamenti climatici in corso. Con la fondazione Cima abbiamo un progetto fino al 2030. Il coinvolgimento di tutti i settori coinvolti è fondamentale, bisogna cambiare il modo di pensare, mutare pelle rispetto a un modo di pensare che non considerava allo stesso modo il tema sostenibilità ambientale. Il risultato dipenderà molto dalle capacità di mettere a terra tutto questo e che avvenga in tempi giusti".

L'ex ministro Giovannini poi parla dell'attenzione rivolta alla progettualità delle opere e iniziative legate alla sostenibilità ambientale legata allo sviluppo prendendo a riferimento la nuova strategia di sviluppo sostenibile che il governo ha approvato a settembre. "Questa consente un salto in avanti a patto di essere praticata. È importante che le Regioni e le città prendano questo riferimento e lo mettano al centro del dibattito con le forze politiche, con le forze sociali e con i cittadini. Perché il cambiamento è un cambiamento che passa anche per i diversi comportamenti di tutti noi. Tutti i dati Istat, Unioncamere e Sace mostrano che le imprese che hanno deciso di portare avanti insieme la transizione ecologica e la transizione digitale hanno migliorato la produttività, aumentano le quote di mercato, aumentano l'occupazione e anche i profitti a livello politico".

 

 

 

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